Daniel
1635 kmNavigando in rete, mi imbatto in questa proposta fatta da Ducati di percorrere un tour in sella a una Multistrada V4 Rally nuovissima su un percorso a scelta. Mi dico che dopo tutto chi non tenta niente non ha niente, io compilo questo questionario e hop è inviato!
Pochi giorni dopo sono stato contattato dallo staff Ducati. Sono rimasto sorpreso e stupito di essere stato selezionato, ma anche estasiato. Mi sono rapidamente seduto davanti al mio computer per preparare il mio roadbook. Ammetto che non amo particolarmente i viaggi attraverso le città. Preferisco di gran lunga i viaggi attraversando grandi spazi incontaminati.
Una volta terminato il mio roadbook, preparata la borsa, sono partito per Le Mans dove mi stava aspettando questa famosa moto.
Il personale della concessionaria era il top! Sono arrivato dopo l’ora di chiusura, ma i ragazzi mi hanno aspettato per consegnarmi la “”bestia””. Noto che il tocco italiano è presente, come al solito in Ducati.
Una volta sistemate le borse, e ricevute le ultime raccomandazioni , sono partito per Agen passando per Angoulème, Bergerac, Villeneuve sur Lot, Boé dove ho fatto una sosta veloce da Ducati Salles per vedere il loro nuovo negozio e poi ho posato per la notte vicino ad Agen. Primo tratto: 500 km in circa 7 ore. Il mio obiettivo è ovviamente quello di evitare le autostrade. Quindi: provinciali, statali e stradine, a volte anche strette. Se non altro, questo mi permette di testare strade diverse lungo il percorso.
Ho dimenticato di dire che circa 10 minuti dopo aver lasciato la concessione, la pioggia ha iniziato a cadere e poi si è trasformata in grandine.
Sospensioni e ammortizzatore erano stati regolati secondo le mie necessità. quindi abbastanza rigidi per la strada, in modalità Touring. E ammetto che quando non si è abituati al rumore del motore di una moto italiana, sorprende molto. Con queste vibrazioni e questo sistema, che ferma i due cilindri posteriori a bassi regimi, per evitare il sovraconsumo e l’emissione di calore e che poi li rimette in moto… è particolare.
Venerdì, riprendo la strada in direzione degli Alti Pirenei, ma questa volta in modalità sport, passando per il Gers, una provincia molto caratteristica che adoro. Fleurance e Mirande: un paesaggio boscoso, verde e tranquillo.
Continuo il percorso fino a La Mongie per prendere il Col du Tourmalet, incrociando alcuni motociclisti che cercano di parlarmi italiano perché, ovviamente, la targa della moto è italiana!
Anche a La Mongie il tempo non è migliore: molta nebbia dopo la pioggia e la sorpresa! Le forze dell’ordine hanno chiuso la strada del passo per mal tempo.
Quindi, sono stato costretto a tornare indietro e trovare un’altra strada.Sono sceso a Sainte Marie de Campan e prendendo la provinciale sono arrivato al Col d’Aspin, dove la strada era bloccata da pecore e mucche. Questo è il loro territorio, quindi l’obbligo di fermarsi e aspettare. Passaggio a Saint-Lary Soulan e poi Aure vielle, da dove ho raggiunto il Col d’Azet attraverso una strada piena di tornanti.
La modalità sport è una delizia, reattivo, senza interruzioni, tempi morti o altro. Questo è davvero quello che mi piace, soprattutto in montagna.
Una volta al Col d’Azet, ho preso un sentiero che sembrava libero, ma dopo un chilometro c’erano mucche dappertutto!
Ho invertito in direzione Val Louron e Lago di Génos.
Piccola pausa per contemplare tutta quanta la bellezza che mi circonda. Mi meraviglio ogni volta: la natura è magica e dobbiamo preservarla.
Prima della fine della giornata, passo dall’altra parte del lago per andare sulle alture di Peyragude e Peyrasourde. Mi sto divertendo con queste curve che si susseguono.
Il sole comincia lentamente a svanire per lasciare il posto alla luna. Purtroppo è nuvoloso e inizia anche a piovere. Ho deciso di piantare la tenda in alto, poco prima della stazione di Val Louron.
Sabato mattina, alle 8 in piedi, la pioggia è quasi assente, il tempo di sistemarmi e riparto. Martedì mattina, direzione Toulouse Labège.
Alla fine prendo l’autostrada per 50 chilometri per vedere come la “”bestia”” si comporta su una superstrada.
Devo dire che a livello di comfort, difficile fare meglio. La sella è super comoda, nessun mal di schiena, lo stesso per la posizione del manubrio. Nonostante i chilometri, nessun dolore alle braccia. Il contatore è super-leggibile e facile da usare, mentre la frenata è degna della reputazione Brembo. Le impostazioni salvate in base alla modalità scelta facilitano la guida e sono modificabili secondo le proprie necessità. L’assistenza all’avviamento in salita in TT è molto pratica.
Direzione Aragnouet, ma faccio una piccola deviazione verso un posto che adoro: Parco Nazionale di Néouvielle dove si trovano diversi laghi.
Mi fermo in cima alla diga a 2160 m con una vista maestosa sul Lago di Cap le Long e quello di Oredon appena sotto.
Dopo aver assaporato ogni curva per accedere a questo piccolo Paradiso dove c’è ancora neve, tre o quattro gradi, riparto passando per Aragnouet e Piau Engaly per giungere infine al tunnel che porta in Spagna.
Direzione Ainsa, dove devo fare di nuovo invertitre il senso di marcia per lavori, ne approfitto per costeggiare il Lago di Mediano, quello di Grado e tutti gli altri che mi portano in Catalogna per risalire verso Vielha. L’acqua dei laghi è turchese, bellissima. Ripasso il confine e raggiungo Bagnère de Luchon dove un raduno di motociclisti Harley si era fermato nel parco davanti al casinò.
Domenica e lunedì ho fatto un giro di 250 km nei Pirenei spagnoli su strade che qualsiasi motociclista sognerebbe. Ho anche approfittato per testare la modalità Enduro. La moto cambia radicalmente! I 114 cavalli sono più che sufficienti e non sono neanche difficili da gestire. La regolazione delle sospensioni e dell’ammortizzatore permette di affrontare qualsiasi tipo di terreno. Fortunatamente era quasi asciutto.
Il giro tra i Pirenei spagnoli su strade spettacolari e panorami mozzafiato! Un itinerario che avrebbe messo d’accordo qualsiasi motociclista. Io ne ho approfittato per testare la modalità Enduro e mi sono divertito molto! Fantastica!
Grazie allo staff di Ducati Toulouse Labège per la loro accoglienza e gentilezza, in particolare a Gwen, grazie mille.
Grazie a Charline di Ducati West Europe per la sua disponibilità e professionalità.
Grazie per avermi dato la possibilità di guidare questa straordinaria moto italiana. Non ero molto convinto, ma ho completamente cambiato idea. Grazie per avermi permesso di evadere qualche giorno, divertirmi e magari far sognare o far venire a qualcuno la voglia di provare questa fantastica due ruote. E perché no?! Magari comprarla!
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